La riforma del divorzio breve consente, come detto, il ricorso non solo al Comune, ma anche allo studio dell’avvocato: in questo caso sarà il legale stesso (o i legali di entrambe parti) a predisporre un accordo che poi andrà siglato dalla coppia. Si parla in questo caso di divorzio con negoziazione assistita.
Dunque, la negoziazione assistita da avvocati è un accordo attraverso il quale le parti si impegnano a cooperare per risolvere una controversia in via amichevole. E infatti il binomio divorzio e negoziazione assistita non è certo l’unico possibile, dal momento che si fa ricorso a questa modalità anche per risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e richieste di pagamento al di sotto dei 50mila euro, dove anzi è addirittura condizione di procedibilità per poter poi agire davanti al giudice.
Questa strada è perseguibile anche da quelle coppie che abbiano figli minori, con handicap o non autosufficienti sul piano economico: in questo caso però si assisterà all’intervento del pubblico ministero a tutela dei figli, tant’è che se dal suo esame dovesse risultare che l’accordo è in qualche modo discriminante o dannoso, esso decadrà e sarà necessario continuare col procedimento ordinario in tribunale.
Inoltre, l’accorso raggiunto attraverso la negoziazione assistita nel divorzio può contenere anche patti di natura patrimoniale (economici e finanziari), a differenza di quanto accade nel divorzio breve in Comune.
Con questa procedura saranno gli avvocati delle due parti, o anche uno solo di loro, ad occuparsi dell’invio all’Ufficio di Stato civile delle convenzioni che si sono stabilite, anche perché in alcuni casi è richiesta la modalità telematica, per cui viene inoltrata una scannerizzazione dell’accordo suddetto.
Divorzio e negoziazione assistita: il modello
Dunque, la procedura di negoziazione assistita viene adoperata per le soluzioni consensuali di separazione personale, cessazione degli effetti civili del patrimonio, scioglimento del matrimonio, e modifica delle condizioni di separazione e divorzio.
Affinché l’assolvimento possa avvenire in maniera corretta e uniforme, oltreché per garantire procedure semplificate, il Consiglio Nazionale Forense mette a disposizione il fac simile si trattasse di una modalità condivisa, e perché si potesse monitorarne il ricorso per la risoluzione alternativa e pacifica delle controversie, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha elaborato delle formule utilizzabili dagli avvocati nelle diverse fattispecie: un modello di negoziazione assistita, che “istituzionalizza” i vari step della procedura: l’INVITO ALLA NEGOZIAZIONE ASSISTITA, l’ADESIONE ALL’INVITO, la CONVENZIONE, l’ACCORDO, la TRASMISSIONE dell’ACCORDO AL CONSIGLIO DELL’ORDINE.
In merito a quest’ultimo punto, forse non tutti sanno che la mancata trasmissione da parte dell’avvocato è passibile di sanzione.
Inoltre, il modello di negoziazione assistita messo a disposizione dal CNF consente di monitorare statisticamente le procedure di separazione e divorzio.
Il modello di negoziazione assistita sono pubblicati sul sito istituzionale del Consiglio Nazionale Forense in formato scaricabile.
Tutto questo perché il nuovo e innovativo istituto della negoziazione assistita pone una tanto all’avvocatura in particolare quanto al sistema giustizia in generale, con un ruolo sociale centrale nella pacificazione dei conflitti, tant’è che il Governo potrebbe pensare ad un allargamento delle materie obbligatoriamente destinate alla mediazione”.
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